Inclusione lavorativa delle persone con disabilità in Campania: diritti, opportunità e strumenti concreti

Inclusione lavorativa delle persone con disabilità in Campania: diritti, opportunità e strumenti concreti

L'inclusione lavorativa delle persone con disabilità rappresenta è un diritto fondamentale e un obiettivo irrinunciabile per costruire una società più equa e giusta.

Garantire pari opportunità di accesso al lavoro non è solo un obbligo normativo, ma anche una sfida culturale che riguarda tutti: istituzioni, imprese e cittadini. In Campania, Anffas si impegna quotidianamente per promuovere percorsi concreti di inserimento lavorativo, favorendo l’autonomia e la piena realizzazione delle persone con disabilità

Il collocamento mirato: un'evoluzione normativa in Italia

In Italia, i primi passi concreti per favorire l'accesso al lavoro delle persone con disabilità risalgono al 1968, con l'introduzione della Legge n. 482, che imponeva ai datori di lavoro l'assunzione obbligatoria di lavoratori con invalidità civile iscritti in apposite liste speciali.

Un vero cambiamento è avvenuto nel 1999 con la Legge n. 68, che ha introdotto il concetto di collocamento mirato, superando il semplice obbligo numerico. Questa normativa mira a garantire un incontro efficace tra domanda e offerta di lavoro, valorizzando le capacità e le inclinazioni delle persone con disabilità e adeguando le mansioni alle loro competenze professionali.

Cos'è il collocamento mirato?

Secondo l'art. 2 della Legge 68/99, il collocamento mirato è l'insieme di strumenti tecnici e di supporto che permettono di:

  • valutare le reali capacità lavorative della persona con disabilità;
  • analizzare i posti di lavoro disponibili;
  • attivare forme di sostegno e azioni positive;
  • risolvere le problematiche legate agli ambienti lavorativi.

Nonostante l'impianto normativo, l'applicazione concreta del collocamento mirato è stata spesso delegata alle Agenzie di Mediazione Lavoro, spesso enti del terzo settore, che hanno facilitato percorsi personalizzati di inserimento lavorativo.

Le nuove Linee Guida del 2022: un nuovo modello di inserimento

Con il Decreto Ministeriale n. 43 dell'11 marzo 2022, vengono adottate nuove Linee Guida sul collocamento mirato, che prevedono:

  • la Scheda Anagrafico Professionale (SAP);
  • la redazione del profilo di funzionamento;
  • l'analisi congiunta tra caratteristiche del lavoratore e posto di lavoro;
  • un approccio bio-psico-sociale personalizzato.

Il nuovo modello valorizza le potenzialità della persona con disabilità e promuove un inserimento realmente inclusivo, in linea con i principi della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.

Chi può accedere al collocamento mirato

Possono iscriversi alle liste del collocamento mirato:

  1. persone con disabilità fisica, psichica, sensoriale o intellettiva (con invalidità ≥ 45%);
  2. persone non vedenti;
  3. persone sordomute dalla nascita o prima dell'apprendimento della lingua parlata;
  4. persone invalide del lavoro (invalidità ≥ 33%);
  5. persone invalide di guerra o invalide civili di guerra invalide per servizio;
  6. persone, già lavoratrici accertate ai sensi della Legge 222/1984., con riduzione della capacità lavorativa ≥ 1/3.

La registrazione avviene presso il Centro Provinciale per l'Impiego, previo possesso di certificati medici, documentazione personale, titoli di studio e la diagnosi funzionale rilasciata dalla Commissione medica

Il ruolo delle Agenzie di Mediazione Lavoro

Le Agenzie di Mediazione Lavoro, riconosciute dal D.lgs. 276/2003, sono attori chiave per l'inclusione lavorativa. Operano non solo nella fase di incontro tra domanda e offerta di lavoro, ma accompagnano la persona con disabilità in tutte le fasi:

  • orientamento al lavoro;
  • tirocini formativi;
  • supporto all'inserimento;
  • monitoraggio e sostegno all'occupazione.

Tutto sempre all’interno di un progetto individualizzato che prevede azioni di valutazione in itinere con tutti i referenti (istituzionali e privati) che intervengono nella presa in carico.

Un cambio di paradigma necessario

Il nuovo approccio al collocamento mirato promosso dalle Linee Guida 2022 richiede un vero cambio di paradigma: non basta più adempiere formalmente agli obblighi di legge, ma è necessario costruire percorsi individuali e inclusivi. Il diritto al lavoro delle persone con disabilità va garantito attraverso un sistema che valorizzi competenze, desideri e aspirazioni, con ambienti di lavoro adattati e relazioni interpersonali positive.

Promuovere l'inclusione lavorativa è una responsabilità collettiva che riguarda istituzioni, imprese e cittadini: solo così si può costruire una società realmente equa e accessibile per tutti.

Opportunità e misure per l'inclusione lavorativa in Campania

Accanto alla normativa nazionale, la Regione Campania ha sviluppato una serie di misure specifiche per favorire l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità.

Tra le principali iniziative si segnala il Piano Regionale per l’Inclusione Lavorativa, che coordina interventi di orientamento, formazione professionale, tirocini e accompagnamento al lavoro. Questo piano rappresenta uno strumento fondamentale per costruire percorsi su misura, capaci di valorizzare le competenze individuali.

Inoltre, programmi come la Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori (GOL) offrono percorsi personalizzati di riqualificazione professionale e inserimento, rivolti anche a persone con disabilità in cerca di occupazione (https://lavoro.regione.campania.it/index.php/home/pnrr/programma-gol )

Non meno importanti sono i voucher formativi messi a disposizione dalla Regione Campania: si tratta di contributi economici destinati alla frequenza di corsi di formazione, pensati per migliorare le competenze professionali e facilitare l’accesso al mercato del lavoro.

Le opportunità per le aziende che investono nell’inclusione

Promuovere l’inclusione lavorativa non è solo una questione di responsabilità sociale, ma anche una strategia intelligente per le aziende. Le imprese che assumono persone con disabilità possono infatti accedere a incentivi economici importanti, riducendo i costi di assunzione e potendo contare su una rete di servizi di supporto attraverso i Centri per l’Impiego e le agenzie accreditate per il collocamento mirato.

Esempio concreto: le aziende possono ottenere uno sgravio contributivo fino al 70% della retribuzione lorda per l’assunzione di lavoratori con disabilità superiore al 79% (fonte: INPS).

Sono previsti inoltre contributi per l’adattamento dei posti di lavoro, per rendere gli ambienti più accessibili e funzionali.

Ma investire nell’inclusione significa anche arricchire la propria organizzazione con nuove competenze, sensibilità, capacità di problem solving e di adattamento: qualità che rappresentano un vero valore aggiunto per ogni realtà aziendale, capace di innovare e di crescere in un mercato sempre più competitivo.

 

Inclusione lavorativa delle persone con disabilità: l’impegno concreto di Anffas Campania

Anffas Campania è da anni un punto di riferimento essenziale per la promozione dell’inclusione lavorativa delle persone con disabilità.

L’impegno di Anffas si inserisce in un contesto normativo in continua evoluzione, che include strumenti come la Legge 68/1999 sul collocamento mirato e le più recenti Linee Guida del DM 43/2022. Questi riferimenti legislativi sono fondamentali per garantire un’effettiva inclusione lavorativa, soprattutto in una regione come la Campania, dove la rete Anffas opera quotidianamente attraverso progetti di formazione e orientamento.

Attraverso il confronto con le istituzioni, il supporto alle aziende e il coinvolgimento diretto degli autorappresentanti, Anffas Campania continua a promuovere una cultura del lavoro accessibile, inclusiva e sostenibile. Perché il diritto al lavoro delle persone con disabilità non può restare solo sulla carta: deve essere garantito, tutelato e reso effettivo in ogni fase della vita.

Perché l'inclusione lavorativa è una sfida che riguarda tutti

Costruire una società realmente inclusiva non può essere un compito delegato solo alle istituzioni o alle associazioni di settore. Ognuno di noi ha un ruolo da giocare: le famiglie, le scuole, le imprese e le comunità locali.

Conoscere i propri diritti, informarsi sulle opportunità disponibili e promuovere una cultura del lavoro aperta a tutti sono passi fondamentali per un cambiamento reale. L’inclusione lavorativa delle persone con disabilità è una sfida, certo, ma anche una straordinaria occasione per rendere la nostra società più ricca, più forte e più giusta.

Il diritto al lavoro è un diritto di tutti: aiutiamo a conquistarne il pieno esercizio.

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Da oltre 60 anni ANFFAS rappresenta una delle maggiori associazioni a tutela delle persone con disabilità ed è presente capillarmente su tutto il territorio nazionale e precisamente in 17 regioni ed oltre 80 province, attraverso le proprie strutture territoriali (165 Associazioni locali socie, 16 Organismi regionali, 50 Enti a marchio Anffas Onlus)

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